Fondi comuni di investimento sono uno degli strumenti di investimento più diffusi in Italia.
Il risparmio gestito infatti ha ampia diffusione nel nostro paese e sta crescendo negli ultimi anni.
I principali intermediari, banche, poste e reti di consulente finanziari li utilizzano per la costruzione dei portafogli investimento dei loro clienti.
Ma nonostante in molti abbiano investito in fondi non per tutti è chiaro su cosa hanno investito i propri soldi.
Esistono varie tipologie di fondi comuni e con caratteristiche specifiche.
Quindi quali sono le differenze tra i vari fondi comuni di investimento?
Come funziona la loro tassazione?
Con questo articolo voglio fornirti una guida completa su questa tipologia di strumenti finanziari.
Ti sarà chiaro e completo cosa sono i fondi di investimento e le Sicav, quali tipologie esistono e quali caratteristiche possiedono.
Un approfondimento specifico sui fondi del mio precedente articolo sugli strumenti finanziari che ti metto qui di seguito se vuoi approfondire.
PER APPROFONDIRE GLI ALTRI STRUMENTI FINANZIARI
Ti riporto la guida agli strumenti finanziari se te la sei persa in cui trovi spiegati in modo completo tutti i vari strumenti e di cui questo è una specifica sui fondi.
https://www.investireconsigliato.com/strumenti-finanziari/
Cosa si intende per gestione collettiva del risparmio?
Partiamo dalla definizione di gestione collettiva del risparmio.
Il Testo Unico della Finanza, normativa di riferimento per il settore finanziario, definisce la gestione collettiva del risparmio come “il servizio che si realizza attraverso la gestione di OICR e dei relativi rischi”.
La Gestione Collettiva del Risparmio è quindi “un servizio che si realizza attraverso l’istituzione, la promozione e l’organizzazione di fondi comuni di investimento e l’amministrazione dei rapporti con i partecipanti”.
Oltre che la gestione del patrimonio di un OICR, di propria o altrui istituzione avente ad oggetto strumenti finanziari, crediti, o altri beni mobili o immobili.
Creazione, organizzazione, promozione e gestione dei risparmi dei risparmiatori che confluiscono ini un fondo di investimento tradotto.
OICR definizione
Chiariamo cosa sono gli OICR citati prima, tra i quali rientrano fondi, Sicav ed ETF.
La definizione di OICR che ci dà il testo unico della Finanza è “l’organismo istituito per la prestazione del servizio di gestione collettiva del risparmio, il cui patrimonio è raccolto tra una pluralità di investitori mediante l’emissione e l’offerta di quote o azioni, gestito in monte nell’interesse degli investitori e in autonomia dai medesimi nonché investito in strumenti finanziari, crediti, inclusi quelli erogati, a favore di soggetti diversi da consumatori, a valere sul patrimonio dell’OICR, partecipazioni o altri beni mobili o immobili, in base a una politica di investimento predeterminata”.
Il significato di OICR in modo più semplice un’entità a sé stante con patrimonio raccolto tra tanti risparmiatori che ne sottoscrivono quote o azioni, e che gestisce queste operando sui mercati in base ad una certa discrezionalità all’interno però di limiti e politiche di investimento stabilite.
Gli elementi caratteristici la gestione collettiva del risparmio sono quindi:
- il patrimonio raccolto tra una pluralità di investitori;
- la gestione in monte nell’interesse degli investitori e in autonomia;
- la politica di investimento predeterminata.
Vediamo un po’ più nel dettaglio i tre punti.
OICR, punto primo
La caratteristica essenziale rilevante è la capacità strutturale del servizio a rivolgersi ad una pluralità di soggetti.
Nascono per raccogliere le risorse da parte dei risparmiatori in modo continuativo, in modo da avere un ampio patrimonio che ne permetta la gestione e di poter liquidare senza problematiche in caso di necessità il risparmiatore che richiede un rimborso.
OICR, punto secondo,
La gestione in monte nell’interesse degli investitori e in autonomia indica un tipo di gestione non personalizzata e indipendente rispetto al singolo investitore.
Non è presente alcun rapporto personalizzato tra gestore e singolo investitore.
Quest’ultimo non può in nessun modo interferire con l’attività gestoria, se non con il potere di voto in assemblea in caso di fondi con natura societaria come le SICAV.
Opzione poco praticata comunque.
“Il gestore persegue un programma predefinito e standardizzato al quale l’investitore partecipa (aderendo all’OICR), ma che prescinde da sue indicazioni o istruzioni specifiche”.
Non è quindi una gestione dedicata solo a te, ma per tutti i risparmiatori che decidano di allocare le proprie a quello specifico strumento (magari all’interno di una gestione individuale che ne combini assieme più OICR).
OICR, punto terzo
Riguardo della politica di investimento predeterminata va notato che la politica di investimento riguarda gli indirizzi e i limiti seguiti nella scelta delle attività oggetto di investimento.
Le indicazioni concernenti la politica di investimento devono formare un quadro coerente in modo da far emergere con chiarezza il profilo di rischio-rendimento atteso del fondo.
Se è uno strumento “tranquillo” o più aggressivo che persegue maggiori rendimenti.
La società di gestione del risparmio indica nel regolamento almeno:
– le aree geografiche/mercati, le categorie di emittenti, i settori merceologici, le tipologie di imprese e la valuta di denominazione degli strumenti finanziari o dei beni;
– la composizione del portafoglio in termini di pesi massimi delle singole componenti, indicando la percentuale massima rispetto all’attivo che dette componenti possono raggiungere;
– se e con quale finalità il fondo intende operare in strumenti finanziari derivati, l’incidenza di tali strumenti sui rischi del fondo, tenendo anche conto degli impegni impliciti nella componente derivativa dei titoli strutturati nonché l’intenzione di utilizzare strumenti finanziari derivati per assumere posizioni corte nette;
– lo stile di gestione e le tecniche di investimento;
– ogni altro fattore rilevante nella definizione degli investimenti;
– gli eventuali vincoli di selezione degli investimenti sulla base di criteri etici o di finanza sostenibile;
– nel caso di “fondi a capitale protetto” o di “fondi garantiti”, le caratteristiche del prodotto e i termini della “protezione del capitale” o della “garanzia”;
– se rilevante, il livello massimo di leva finanziaria che l’OICR può assumere in rapporto al valore complessivo netto e le modalità con le quali tale leva è creata.
OICVM significato
Una casistica particolare sono gli OICVM.
Vediamo il significato di OICVM.
OICVM sta per “Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari” e rientrano nella categoria più ampia degli OICR.
Gli OICVM (Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari) hanno sede Extra-UE ma sono autorizzati a offrire i loro prodotti nel mercato finanziario italiano.
Il requisito principale per un fondo di investimento che richiede questa certificazione da parte della Consob è quello di diversificare il proprio portafoglio di investimento ad un minimo di sei titoli.
Ciò significa che la loro volatilità sarà inferiore a quella di altri fondi o prodotti finanziari che scommettono tutto il loro patrimonio su uno o due attivi.
l loro funzionamento si basa sul principio della ripartizione del rischio e hanno facoltà di riacquistare/rimborsare le proprie quote, su richiesta (diretta o indiretta) dei portatori delle stesse.
Questi organismi possono assumere sia la forma contrattuale del fondo comune d’investimento aperto sia quella statutaria delle SICAV.
Molto simili quindi a OICR italiani e europei.
Cosa sono i Fondi comuni di investimento ?
Una possibile forma di un OICR è il il fondo comune di investimento.
Cosa sono i fondi comuni di investimento?
I fondi comuni sono strumenti di investimento gestiti dalle società di gestione del risparmio (sgr) che riuniscono le somme di più risparmiatori e le investono, come un unico patrimonio, in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di stato, ecc.) o, per alcuni di essi, in immobili, rispettando regole volte a ridurre i rischi.
Sono suddivisi in tante parti unitarie, dette quote, che vengono sottoscritte dai risparmiatori e garantiscono uguali diritti. Accanto alla forma tradizionale del fondo comune la stessa attività di investimento può essere svolta dalle Sicav o Sicaf, che rientrano negli OICR che abbiamo visto.
SICAV
SICAV quale è il significato?
SICAV è la sigla di Società di Investimento a Capitale Variabile.
Le SICAF sono invece Società di investimento a Capitale Fisso.
In teoria, la differenza è netta con un fondo, perché il fondo comune è un patrimonio a sé stante, costituito con il denaro dei sottoscrittori e gestito dalla sgr, mentre nelle Sicav e Sicaf sono vere e proprie società di cui i sottoscrittori divengono soci.
Con tutti i relativi diritti (ad esempio il diritto di voto).
In pratica, sia i fondi che le Sicav e le Sicaf svolgono lo stesso tipo di attività, per cui spesso con il termine “fondo” ci si riferisce anche alle “sicav” e alle “sicaf”.
Lato pratico la tipologia di strumento poco cambia al risparmiatore, è semplicemente una diversa veste giuridica.
Le sicav giuridicamente sono sicure come i fondi comuni di investimento.
Esistono solo fondi comuni di investimento italiani?
I fondi (e le SICAV) possono essere gestiti sia da società italiane che da società estere, ma autorizzate ad operare in Italia.
Ogni singolo fondo ha un ISIN di riferimento, un codice alfanumerico che identifica in modo univoco lo strumento.
Il codice fiscale del fondo comune in pratica che ti permette di cercare tutto quello che ti serve su di lui.
Troverai due lettere seguiti da numeri.
Se le prime lettere sono IT si tratta di un fondo italiano.
Nel caso invece le prime due siano ad esempio LU si tratta di un fondo di diritto lussemburghese, con sede in quel paese.
Vedremo al punto successivo quali sono le differenze per i risparmiatori.
Nel frattempo ti lascio qui sotto per approfondire un elenco delle SGR italiane:
Cosa cambia se ho un fondo comune o una Sicav lussemburghese?
A livello pratico oggi è nulla se si tratta di un fondo appartenente a paese aderente all’Unione Europea.
Sono fondi comuni di investimento sicuri come quelli italiani.
Esiste infatti un’armonizzazione e il trattamento giuridico e fiscale è il medesimo.
Spesso viene scelto il Lussemburgo per una miglior burocrazia.
L’unica differenza oggi infatti è nella burocrazia necessaria per sottoscriverli che in Italia, come in tanti settori, è molto più impegnativa.
In passato nei primi anni ’80 era scelto il Lussemburgo perché primo paese a reperire le norme necessarie per poterli istituire.
Sia che il tuo fondo comune sia italiano che lussemburghese avrai le stesse tutele, e fiscalmente sempre sarà sostituto di imposta quando si dovranno pagare imposte.
Per quello italiano nei moduli spesso viene ripetuto quanto già espresso col questionario Mifid, comunque necessario per entrambi nell’attività di consulenza.
Cambia fiscalmente solo se il fondo a sede fuori dall’UE, e quindi non è armonizzato.
In quel caso rischi doppie imposte e un iter complesso e lungo per recuperarne una parte.
Infatti negli ultimi 2 anni tante SGR con sede nel regno unito hanno spostato i propri fondi (o li hanno replicati) in paesi dell’unione europea per continuare ad offrirli nel mercato europeo dopo le incertezze legate alla Brexit.
Come funzionano le quote dei fondi?
Quando il risparmiatore sottoscrive un fondo comune acquista quote del fondo stesso.
Il cui valore appare quotidianamente sulla stampa nel caso dei fondi comuni aperti.
Mentre nel caso di quelli chiusi viene calcolato periodicamente (in genere con cadenza mensile).
In pratica, il sottoscrittore è proprietario di una fetta di patrimonio, pari al versamento effettuato più o meno la plus/minusvalenza realizzata dal gestore, non di questo o quel titolo in cui è investito il patrimonio del fondo stesso.
Il valore delle quote viene calcolato con il NAV (Net Asset Value) che è una valutazione del rendimento del portafoglio di asset (titoli) detenuto dal portafoglio e viene calcolato come segue:
NAV = attività degli asset – passività / quote in circolazione
I fondi comuni di investimento sono sicuri ?
Si i fondi comuni di investimento sono sicuri come strumenti.
Il fondo non può fallire come strumento finanziario
Il patrimonio del fondo è separato da quello della SGR: e nel caso in cui la SGR che lo gestisce dovesse fallire per l’investitore è garantito il rimborso della quota (al valore di mercato corrente) dalla Banca depositaria.
Infatti è proprio la Banca depositaria a detenere i titoli in cui è investito il fondo e la disponibilità di cassa del fondo stesso.
Li detiene su un conto separato dal patrimonio della banca stessa e non quindi sottoposto a eventuale Bail In.
In caso di fallimento della SGR sarà la banca depositaria a provvedere alla vendita dei titoli del portafoglio del fondo e a distribuire il denaro ai sottoscrittori.
Il capitale e i titoli del fondo rimangono sempre di proprietà degli investitori.
E le Sicav sono sicure ?
Acquistare fondi comuni di investimento e Sicav è molto più sicuro di comprare singoli titoli (siano essi azionari oppure obbligazionari).
Si applica infatti il principio cardine, che dovrebbe guidare sempre le scelte di risparmio, della diversificazione.
Il fondo infatti raccoglie infatti i risparmi di un largo numero di investitori e questo dà la possibilità di investire in un portafoglio molto ampio, più grande di quanto può fare il singolo risparmiatore individualmente col solo suo patrimonio.
In aggiunta il fondo deve adempiere a obblighi che limitano la concentrazione su singoli strumenti ad una quantità contenuta.
Essendo quindi ripartiti su più titoli diversi se ne mitigano molti il rischio, aumentando le garanzie dell’investitore.
Resta ovviamente soggetto alle oscillazioni di breve periodo legato al mercato di riferimento del fondo (che poi approfondiremo).
Per questo va valutato l’inserimento in ottica di pianificazione finanziaria per avere adeguate sicurezze dalla statistica di un risultato positivo.
SGR fondi
SGR dei fondi, come funzionano?
Quali sono le caratteristiche e le funzioni tipiche delle società di gestione del risparmio SGR?
SGR è l’acronimo di Società di Gestione del Risparmio, società di diritto italiano autorizzate alle quali è riservata la prestazione del servizio di gestione collettiva del risparmio.
Le SGR sono state costituite con il decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58.
Come abbiamo visto prima sono le entità autorizzate a strutturare, proporre e gestire gli OICR.
Sono società per azioni tenute a prestare una serie di garanzie al fine di poter svolgere l’attività a cui sono preposte.
Sul loro operato vigilano tre organi di controllo: Banca d’Italia, Consob e Ministero dell’economia e delle finanze.
L’associazione di categoria delle SGR è Assogestioni, con sede a Milano.
Quali sono le attività delle SGR?
Le attività di cui si occupano le SGR sono sostanzialmente:
- la gestione collettiva del risparmio, cioè l’investimento sui mercati e la gestione in forma aggregata (in monte) del risparmio raccolto attraverso fondi comuni di investimento e SICAV;
- Gestire dei fondi pensione, cioè fondi accantonati dai risparmiatori durante la vita lavorativa e destinati a costruire una rendita pensionistica complementare per integrare le coperture offerte dai sistemi di previdenza obbligatoria);
- la gestione patrimoniale, ossia la gestione individuale del patrimonio dei singoli risparmiatori sulla base di un mandato specifico da essi conferito alla SGR.
Oltre a gestire i fondi comuni di investimento e i fondi pensione, la SGR può istituire tali fondi e realizzare le attività ad essi connesse o strumentali stabilite dalla Banca d’Italia.
Come funzionano i fondi comuni di investimento
Come funzionano i fondi comuni di investimento?
Un chiarimento sulle classi dei fondi.
Per lo stesso fondo comune di investimento posso esiste diverse classi di investimento.
Una stessa SGR emette anche 3 tipologie diverse dello stesso identico strumento nella sostanza.
Il fondo pinco pallino può avere tre lettere diverse nella denominazione.
Lettere che variano da gestore a gestore. A,B,C oppure A, A1, B sono due esempi.
Ogni fondo con lettere diversa legata ad un ISIN diverso essendo un identificativo univoco come già detto.
Perché queste classi diverse?
Varia il regime commissionale applicato, i costi che si pagano per sottoscrivere lo strumento.
Le tre classi si dividono in:
- Classe con commissioni di sottoscrizione. Chi sottoscrive paga una commissione iniziale che viene decurtata dall’importo investito, oltre che sostenere costi per una commissione di gestione annua sulla parte investita dedotta dal NAV del fondo.
- Classe con commissioni di uscita (Tunnel). Non vi è una commissione iniziale ma è prevista una di uscita nel caso si disinvesta prima di un periodo stabilito (solitamente 3,4 o 5 anni dipende dal gestore).Oltre a commissioni di gestione annue solitamente più elevate di quelle iniziali, almeno finché è presente il tunnel.
- Classe “no load”. Non ha previsto costi di entrata né di uscita, la commissione di gestione annua solitamente è pero leggermente più elevata di quella con sottoscrizione.
Esiste poi spesso un’ulteriore classe riservata per gli investitori istituzionali (banche, fondi pensione, grandi società).
Quest’ultima gode di un trattamento preferenziale per via dei grossi volumi di raccolta che può garantire al fondo del taglio minimo elevato.
Infatti le commissioni applicate sono più basse rispetto a quelle per il risparmiatore singolo.
La commissione di gestione è il costo sostenuto ogni anno dall’investitore per la gestione del fondo.
Viene calcolata su base annua, ma in genere suddivisa e corrisposta a cadenza semestrale, trimestrale, mensile o quindicinale e dedotta dal NAV del fondo.
L’ extra-commissione di performance è invece una ulteriore commissione prevista per alcuni fondi in caso di rendimenti superiori a determinate valori prestabiliti.
Alcune realtà purtroppo la applicano in modo “furbetto” per aumentare i propri utili .
E’ da valutare se si remunera maggior efficienza o è semplicemente un maggior costo.
Quali sono le macro categorie Assogestioni dei fondi comuni?
Assogestioni, l’associazione delle società di gestione del risparmio (SGR) si è fatta carico di elaborare le linee guida per i fondi comuni.
Permettendo così di raggrupparne le rispettive politiche di investimento in categorie sufficientemente omogenee, rendendo più agevole la comprensione delle caratteristiche di base degli strumenti.
IN COSA INVESTE UN FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO?
Esistono 6 macro-categorie nei fondi comuni di investimento suddivisi in base agli strumenti finanziario in cui investono.
Vediamole una ad una nel dettaglio.
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO AZIONARI
Sono fondi che investono prevalentemente in azioni.
Sono a loro volta poi divisi in sottocategorie o combinazione delle stesse in base a:
• Singolo paese delle società o macro-area.
Con singolo paese si intendono fondi che investono in titoli di una singola nazione.
Per esempio con Azionari Giappone si intendono fondi comuni di investimento che investono in azioni di società giapponesi.
Con macro-area si fa riferimento a un’area più estesa della singola nazione.
Possono esserci fondi Europa, BRIC (Brasile Russia India Cina) e EMEA (Europa, Medio oriente e Africa).
Il fondo investe quindi in azioni di società di tutta l’area di riferimento.
Potrai anche trovare anche fondi che investono in società di tutto il mondo con la dicitura azionari internazionali o globali.
• Settore
Il fondo investe in società di uno specifico settore come ad esempio Agricoltura, Tecnologia o Salute.
• Dimensione della società
In alcuni fondi troverai assieme alla dicitura del paese delle società anche la dicitura Small, Mid o Large Cap.
Si riferisce alla dimensione delle società, piccola, media o grande capitalizzazione di borsa.
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO BILANCIATI
I fondi bilanciati possono investire sia in obbligazioni che in azioni, dal 10% al 90%.
Lasciando libertà di decisione al gestore del fondo.
Applicano delle strategie di investimento che implicano più o meno rischio in base alla visione del gestore del momento di mercato.
Potrete trovare le diciture Prudenti, Moderati o Aggressivi in base all’approccio seguito del gestore.
Prudente indica una strategia più conservativa.
Aggressiva una più rischiosa ma potenzialmente più remunerativa.
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO FLESSIBILI
I fondi flessibili sono fondi che non hanno vincoli sul tipo di investimenti, possono investire dallo 0% al 100% in azioni.
Sono simili ai bilanciati ma i gestori del fondo godono di una ulteriore maggior libertà.
Il gestore può anche variare gli investimenti da azionario a obbligazionario.
Oppure viceversa per sfruttare con profitto i diversi momenti di mercato.
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO OBBLIGAZIONARI
I fondi obbligazionari investono prevalentemente in obbligazioni, titoli che rappresentano un debito.
Sono a loro volta poi divisi in sottocategorie o combinazione di esse in base a:
• Emittente
Chi emette l’obbligazione, può trattarsi di una azienda privata (Corporate) o di uno stato (Governativi).
Alcuni fondi obbligazionari hanno la dicitura convertibili.
Si tratta di obbligazioni che hanno la possibilità di venire trasformate a scadenza in azioni.
• Singolo paese delle obbligazioni o macro-area.
Come per le azioni sono disponibili fondi che investono in obbligazioni di un singolo paese o di un’area.
Da segnalare in particolare fondi obbligazionari denominati Paesi emergenti.
Categoria che include stati anche non vicini geograficamente.
Si distinguono però per un maggior potenziale di crescita.
Come sempre a maggior potenzialità di rendimento si deve pagare una maggior volatilità.
Nel caso specifico dovuta anche a maggior oscillazioni sulle loro valute.
Rischio e rendimento sono collegati non dimenticarlo.
Ne fanno parte paesi asiatici, Russia, Brasile, Sudafrica ad esempio.
• Scadenza
Puoi trovare fondi che investono in obbligazioni di breve, medio o lungo termine.
• Rating
Rating è la valutazione del rischio di emittente che una società di revisione da all’emittente.
Indica quanto è rischioso che non onorino i pagamenti.
Vi sono fondi che investono in obbligazioni con rating elevato.
Godono di rendimenti minori ma maggior sicurezza.
Altri che investono in obbligazioni di emittenti con rating minori.
Hanno potenziali rendimenti maggiori ma dal rischio anch’esso maggiore.
Ne sono un esempio i Fondi Obbligazionari High Yield.
• Valuta
Puoi trovare fondi che investono anche in obbligazioni espresse in altra valuta.
Dollaro, sterlina, franco svizzero sono alcuni esempi.
È importante che sappia che il rendimento a scadenza potrà variare.
Sarai infatti sottoposto al rischio di variazione del cambio rispetto all’euro.
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO MONETARI
Investono prevalentemente in titoli di stato o obbligazioni con una durata molto breve o depositi remunerati.
Durata non superiore ai 6 mesi in generale per le obbligazioni o in liquidità.
Sono caratterizzati da un grado di rischio relativamente molto basso rispetto a titoli di maggior durata.
Ovviamente anche il potenziale rendimento sarà inferiore.
Attualmente oggi danno interessi negativi e sono usati più per parcheggi momentanei in attesa di acquistare altri strumenti.
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO ALTERNATIVI
Alternativi, o Alt abbreviato, una categoria residuale.
Comprende fondi diversi da obbligazionari e azionari e liquidità.
Investono utilizzando anche strumenti particolari come i derivati.
Utilizzati per diversificare il portafoglio con strumenti che investono in altri categorie di strumenti.
Alcuni fondi di investimento particolari.
Una menzione a parte meritano alcune categorie particolare di fondi.
Fondi di investimento a Capitale Protetto.
Sono fondi che non garantiscono la restituzione del capitale.
Non garantiscono la restituzione del capitale.
Sono definiti così perché il gestore utilizza strategie difensive volte a preservare il capitale investito.
Non farti confondere dalla denominazione.
Fondi di investimento a Capitale Garantito
Sono fondi per cui è prevista una garanzia legale (bancaria o assicurativa) sulla restituzione del capitale ad una data determinata.
Naturalmente tendono ad avere un costo che può incidere sul risultato e l’efficienza della gestione.
Fondi di investimento Immobiliari
Investono direttamente in immobili o in azioni di società del settore immobiliare.
Possono essere fondi chiusi o aperti.
Fondi di investimento a Formula
Il rendimento del fondo dipende da una formula prestabilita non modificabile nel corso del tempo.
Formula legata a diversi indici o strumenti finanziari.
Fondi di Fondi
Sono fondi che investono in una notevole quantità di altri fondi.
Va tenuto presente che anche le commissioni saranno maggiori.
Va tenuto presente che anche le commissioni saranno maggiori avendo il costo del contenitore e dei fondi sottostanti.
Cosa sono i fondi a scadenza?
I fondi a scadenza, una categoria particolare di fondi comuni.
Sono fondi gestiti con il preciso obiettivo di massimizzare il rendimento ad una determinata data futura.
Data in cui è previsto il riscatto dell’investimento.
Utilizzati solitamente per fini pensionistici.
Ma negli ultimi anni ne stanno distribuendo anche di più breve scadenza.
Per la maggior parte obbligazionari, con una distribuzione periodica di cedole.
Un modo in cui l’industria finanziaria cerca di presentare uno strumento come il fondo strutturandolo per ricordare una obbligazione, come il BTP ad esempio.
Stante la situazione obbligazionaria in questo periodo di tassi bassi se si hanno cedole elevate non è detto però si ritorni del proprio capitale in toto a scadenza.
Per carcare qualche tasso in più, oggi carenti sul mercato, e pagare le cedole tanto amate, si inseriscono in questi fondi tante obbligazioni di paesi emergenti e High Yield.
Che hanno sì cedole più sostanziose, ma anche sbalzi più consistenti in fase di discesa dei mercati ed esposizione al cambio nel caso degli emergenti.
E non sempre però il risultato è efficiente nella gestione di questi fondi.
Purtroppo certe abitudini del passato come le cedole fisse non sono oggi perseguibili, serve una strategia più complessa se si vuole coniugare sicurezza e qualche risultato.
Fondi comuni di investimento tassazione
Come avviene la tassazione dei fondi comuni di investimento?
Tasse, un cruccio spesso nel nostro paese.
Se un fondo da un guadagno purtroppo ad un certo punto sarà soggetto pure a tassazione.
Vediamo come avviene la tassazione sui guadagni dei fondi comuni di investimento.
Dal 1° luglio del 2011 la tassazione dei redditi (utili) generati dai fondi comuni di investimento di diritto italiani è stata equiparata a quella dei fondi esteri (SICAV) dei paesi Ue.
Prima era calcolata secondo quanto maturato annualmente.
Ora avviene al momento di realizzazione del reddito (per cassa).
Cioè al momento della vendita o del trasferimento del Fondo o Sicav.
Pertanto la tassazione verrà pagata solo al momento del disinvestimento, anche dopo diversi anni dalla sottoscrizione e non alla fine di ogni anno.
Sfruttando così al massimo l’interesse composto, un vantaggio fiscale rispetto alle gestioni patrimoniali sulle quali invece è presente un’imposizione sul maturato annualmente.
I proventi (utili) dei fondi comuni di investimento italiani e Sicav di diritto estero dei paesi Ue, costituiscono redditi da capitali.
Per le persone fisiche sono assoggettati ad imposta del 26%.
Ridotta al 12,5% per la parte investita in Titoli di Stato dei paesi inseriti nella White list (gli stati che hanno trasparenza fiscale, vengono esclusi i cosiddetti “paradisi fiscali”).
Fondi comuni di investimento in perdita
Il prelievo è invece a titolo di acconto per le società ed enti commerciali.
Eventuali perdite nel disinvestimento costituiscono minusvalenze deducibili dalla base imponibile dei redditi diversi di natura finanziaria.
Purtroppo in Italia la complicazione della legislazione fiscale spesso presente colpisce anche per il risparmio.
Le plusvalenze realizzate sugli OICR non posso essere compensate con minusvalenze sulla stessa tipologia di strumenti.
Pertanto possono essere compensate solo con plusvalenze generate da altri Titoli che generano redditi diversi, e non da capitale.
I non residenti (white e black list) non sono assoggettati a tassazione sui redditi diversi, per questo non conviene ad un non residente di optare per il regime opzionale amministrato e ancor più gestito.
Subirebbe un prelievo non dovuto.
L’imposta di bollo.
Oltre alle imposte sulle plusvalenze è presente un’altra imposta, quella annua sui prodotti finanziari, nota come IMPOSTA di BOLLO.
Un’imposta del 2 per mille annua sul proprio patrimonio finanziari introdotta dal governo Monti a partire dal 2012.
I propri intermediari finanziari ogni anno al 31 dicembre calcolano il controvalore e su quello applicano l’imposta, fungendo da sostituto di imposta.
Dove trovare le quotazioni dei fondi comuni di investimento?
Puoi trovare la quotazione dei tuoi fondi comuni di investimento su molti media.
Per identificarli anzitutto devi conoscere l’ISIN del tuo fondo.
Un codice alfanumerico che identifica in modo unico il fondo.
Il suo codice fiscale in pratica.
Quello ti permetterà di ricercarlo.
Naturalmente la tua banca o il tuo intermediario ti devono fornire un estratto conto con la posizione come prima opzione.
Le quotazioni dei fondi comuni di investimento sono comunque pubblicate per esempio sul sito di Borsa Italiana.
Le trovi a questo link relativo ai fondi comuni italiani.
https://www.borsaitaliana.it/borsa/fondi/fondi-comuni/search.html
Questo invece relativo a tutti i fondi comuni autorizzati in Italia.
https://www.borsaitaliana.it/borsa/fondi/fondi-esteri/search.html
Li puoi trovare anche pubblicati sul Sole 24 ore del Sabato o Milano Finanza.
In generale basta inserire il tuo codice Isin sul tuo motore di ricerca (magari aggiungendo quotazione) e tra i risultati avrai solo l’imbarazzo della scelta.
Perché investire in fondi?
Quali sono i motivi per investire in fondi comuni di investimento?
Rispetto all’investimento in singoli titoli i vantaggi di investire in un fondo comune sono:
- Avere una miglior diversificazione, un singolo fondo infatti ha al suo interno decine o centinaia di titoli selezionati, evitando quindi il rischio di perdita totale dei propri risparmi o di una discesa molto importante sulla singola azione o emittente nel caso di obbligazioni senza possibilità poi di recuperare nel medio periodo.
- Accessibilità anche con cifre contenute.
- Sicurezza dalla struttura e dal sistema di controllo, evitando rischi legati a Bail In bancario.
- Programmabilità dell’entrata (o dell’uscita). Si possono inserire bene nella propria pianificazione finanziaria, oltre a poter programmare la creazione del proprio capitale nel tempo e regolare l’esposizione del proprio portafoglio con ingressi periodici e switch.
Naturalmente esistono fondi validi e altri molto meno.
Va fatta un’analisi accurata di efficacia del progetto ed efficienza degli strumenti.
Quindi capire quali sono i tuoi obiettivi, tempi e profilo per un progetto valido.
Lato strumenti valutare a parità di condizioni la miglior efficienza di lungo termine dello strumento.
Oppure a parità di efficienza migliorare l’aspetto commissionale del fondo.
Purtroppo capita spesso in Italia vengano collocati per spinte commerciali pessimi prodotti molto costosi. Quando si potrebbero avere buoni strumenti e forse anche meno costosi.
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Conclusioni
Spero che giunto fin qui alla fine di questo lungo articolo abbia trovato quanto cercavi sui fondi comuni di investimento.
Ho cercato di essere il più completo possibile.
Hai molti altri articoli se vorrai qui sul mio blog per chiarirti tutti i dubbi sulla finanza.
Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento all’ articolo, o semplicemente come se ti è stato utile.
Così potrò risponderti direttamente.
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