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Pensione integrativa, cos’è?

14 Ottobre 2017 by Alessandro Bertagna Lascia un commento

Pensione Integrativa, pochi si sono attivati in merito.pensione integrativa

Nonostante enormi vantaggi nel pianificare ora.

Vantaggi sia fiscali che di rendimento.

Purtroppo vista la situazione previdenziale italiana è diventata una necessità.

Trovare delle soluzioni per avere un integrazione alla nostra futura pensione.

Dopo aver letto l’articolo ti saranno chiari quali sono gli strumenti a tua disposizione.

Conoscendo tutti i vantaggi relativi.

AVRO’ MAI LA PENSIONE?

Quando si è giovani l’ultimo pensiero che si ha in mente è quali saranno le proprie condizioni economiche fra 30 o 40 anni.

Penso sia un atteggiamento molto comune.

Si vive in ottica di breve termine.

Non si ha una visione precisa della propria situazione quando si avrà 65 o 70 anni.

Molto spesso mi capita di sentire la frase piena di sconforto “tanto non ci arriverò mai alla pensione”.

Vero che l’età minima richiesta per la pensione si alza sempre di più.

Ma siamo tra i paesi con l’aspettativa di vita più alta al mondo.

80 anni per gli uomini, 85 per le donne.

E destinata ad alzarsi anch’essa in futuro col migliorare del progresso scientifico.

Fra 20 anni guadagneromo altri 5 anni di vita secondo le previsioni.

Quindi quell’affermazione è senz’altro statisticamente inesatta.

Prima o poi ci andrai, il problema casomai è come ci arriverai.

Per questo motivo pianificare una pensione integrativa è ormai un obbligo.

Non pensandoci ti espone al rischio di una vecchiaia di stenti.

COME VERIFICARE QUALE SARA’ LA TUA PENSIONE?

Sai a quanto ammonterà la pensione?

Troppo pochi hanno fatto un’analisi accurata di questo ancora oggi.

L’INPS si guarda bene dal mandarti un estratto annuale.

Tanto quando si è giovani non ci si pensa.

Ma purtroppo non durerà per sempre e inevitabilmente arriverà per tutti la vecchiaia.

Puoi verificare quale sarà la tua situazione pensionistica direttamente sul sito dell’INPS, al link allegato.

Prima richiedi il pin se non l’hai già fatto.

 

PENSIONE INTEGRATIVA, PERCHE’ ATTIVARSI?

Nel 2020 un lavoratore dipendente privato avrà un tasso di sostituzione lordo che sarà del 69%, per un autonomo del 53%.

Il tasso di sostituzione è il lordo della tua pensione rispetto al lordo del tuo ultimo stipendio.

Dal 2050 secondo quanto previsto dallo Stato si arriverà al 62,5%, mentre per un autonomo il 50% dell’ultima retribuzione.

Riusciresti a vivere se il tuo datore di lavoro o i tuoi clienti ti pagassero la metà da domani?

Che cosa puoi fare per migliorare questa situazione?

Pensaci ora per iniziare.

Valuta la tua situazione previdenziale e pianifica un’integrazione.

Può fare la differenza.

Vivere l’ultima parte della nostra vita nell’ansia temendo di non arrivare a fine mese?

vecchio triste

O una serena dedicata agli affetti e alle proprie passioni.

vecchio felice

Hai dubbi su cosa scegliere?

Solamente una persona su 3 finora ha attivata una soluzione in merito.

Che strumenti pui utilizzare per tutelarti e creare una pensione integrativa?

Vediamo nel dettaglio i Fondi Pensione.

E i PIP (Piani Individuali Pensionistici) gli strumenti della previdenza complementare.

COSA SONO I FONDI PENSIONE?

I Fondi Pensione sono particolari fondi di Investimento.

Nati proprio per colmare il divario tra ultimo reddito e pensione.

Attraverso un’accumulazione di capitale nel corso di tutta la vita lavorativa.

Possono anche sfruttare la strategia di un Piano di Accumulo (trovi l’articolo al link).

I PIP sono forme pensionistiche complementari istituite da assicurazioni.

Realizzate attraverso polizze che investono in strumenti finanziari.

La differenza tra PIP e Fondi Pensione è in primis nel costo maggiore dei primi.

I PIP possono arrivare (e superare) i 2 punti annui di commissioni.

Un Fondo Pensione efficiente sta ampiente al di sotto di questo costo.

Costarti anche uno 0,5% in meno.

Questa differenza porterà anche ad un 20% in meno di capitale maturato alla pensione.

Per entrambi l’adesione è libera.

La contribuzione avviene durante l’attività lavorativa.

Mentre la pensione integrativa viene erogata soltanto una volta maturati i requisiti per la pensione.

Anche se vi sono alcune eccezioni che poi scoprirai leggendo questo articolo.

Si può comunque optare per proseguire il versamento anche dopo aver ottenuto la pensione dell’INPS.

COME SONO STRUTTURATI I FONDI PENSIONE?

Hanno un patrimonio separato da chi li istituisce.

Solitamente una banca, una SIM o un’impresa di assicurazione.

Di conseguenza è staccato dal loro bilancio e destinato al pagamento delle prestazioni degli iscritti.

I soldi sono versati in una banca depositaria.

Anche per essa vi è la separazione dal proprio patrimonio.

Non vi è quindi nessun rischio anche in caso di fallimento.

Sono protetti rispetto ai creditori della società che lo ha istituito e della banca depositaria anche in caso di fallimento di queste.

Sono iscritti in apposito albo e vigilati dal COVIP, commissione statale di vigilanza sui Fondi Pensione.

CHE OBIETTIVO HANNO I FONDI PENSIONE?

L’ obiettivo di un sistema di previdenza complementare è accantonare somme costantemente durante tutta la nostra vita lavorativa.

Reinvestendole sui mercati finanziari.

Per generare una rendita finale al momento della maturazione della pensione dell’INPS.

Praticamente creare una seconda pensione in aggiunta per te.

Ma che gestirai tu e non un istituto pubblico.

Facilitano un versamento costante nel tempo per la propria pensione.

Difendendolo dall’erosione di valore dell’inflazione.

Può essere un interessante opzione per chi a un buon reddito anche in età più avanzata per i benefici fiscali collegati.

Destinando versamenti ad una forma di previdenza complementare potrai anche modulare il tuo rischio.

Scegliendo un fondo più aggressivo (e potenzialmente più remunerativo) all’inizio della tua vita lavorativa.

Passando successivamente negli ultimi anni a uno più conservativo a protezione del capitale accumulato.

Dandoti una maggior flessibilità.

La massima efficienza si ha con una guida che gestisca l’allocazione durante tutta la durata.

Proprio come per il tuo portafoglio investimenti.

COME FUNZIONA UN FONDO PENSIONE?

Si versa al fondo pensione una somma di denaro prestabilita costantemente.

Per il dipendente vi è anche la possibilità di destinare a tale investimento il proprio TFR.

Col passare del tempo capitali e rendimenti si accumulano.

Quando si lascia il lavoro per andare in pensione quanto maturato si trasformerà in una rendita a integrare la pensione.

Si può anche optare per farsi liquidare un 50% di quanto maturato direttamente come capitale alla maturazione dei requisiti.

Vi è la possibilità di richiedere anticipi del 75% su quanto maturato dopo 8 anni per acquisto prima casa o spese mediche.

Dopo 2 in casi di urgenza per gravi problemi di salute.

Inoltre si può richiedere un importo massimo del 30% per qualsiasi esigenza.

Puoi anche richiedere anche il riscatto totale anticipatamente in caso di disoccupazione prolungata per più di 48 mesi.

Solo per il 50% invece se sei senza lavoro da un anno.

Tutelandoti in caso di disoccupazione in età avanzata.

Dopo 2 anni di versamenti hai la possibilità di variare il fondo pensione di destinazione.

Se vuoi variare gestore o tipologia di investimento.

Ma un professionista competente può aiutarti anche nel differenziare su più linee in anticipo.

Si può anche aprire una posizione e versare ad un altro intestatario.

Per i figli, la moglie o la propria compagna ad esempio.

Mantenendo i benefici fiscali collegati.

QUALI SONO I BENEFICI FISCALI DI UN FONDO PENSIONE?

Sottoscrivendo una previdenza complementare puoi totalmente dedurre fino a 5.164,57€ dal tuo reddito imponibile.

Di conseguenza si abbassa il lordo prima del calcolo delle tasse.

Per un risparmio di tasse tra i 1.187 e i 2.220 € annui.

Particolarmente interessante se si superano certi scaglioni di reddito.

I rendimenti sono tassati al 20% invece del 26% rispetto alla maggior parte del risparmio.

Per le forme pensionistiche che investono in Titoli di stato si mantiene comunque il 12,5%.

La liquidazione finale è invece tassata al 15%.

Si riduce inoltre dello 0,3% all’anno per ogni anno di contribuzione.

Arrivando fino al minimo in 35 anni del 9% (quindi prima inizi, più benefici avrai).

Spero di averti dato degli spunti interessanti che ti facciano valutare la tua situazione.

Magari con l’aiuto di una consulenza specialistica possa trovare una soluzione.

Riducendo la pressione fiscale, troppo spesso dissanguante che affronti in questo paese.

Ma può essere interessante anche un ulteriore progetto per crearsi una pensione integrativa.

Destinare i propri soldi una volta raggiunti il massimale con un’altra strategia.

Ne parlerò in un successivo articolo.

 

Conoscevi i vantaggi dei fondi pensione e come crearti una pensione integrativa?

 

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Alessandro Bertagna Consulente Finanziario

Sono Alessandro Bertagna, Consulente finanziario per una realtà indipendente da gruppi bancari con ufficio a Verona.

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