• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Articoli
  • CHI SONO
  • I miei contatti
  • Testimonianze
  • SERVIZI

Investire Consigliato

investire in modo consapevole

  • Investimenti
  • Strumenti finanziari
  • Educazione Finanziaria
Ti trovi qui: Home / Investimenti / Piano di Accumulo (PAC): Guida Completa ai Vantaggi e Svantaggi

Piano di Accumulo (PAC): Guida Completa ai Vantaggi e Svantaggi

19 Agosto 2017 by Alessandro Bertagna 2 commenti

piano di accumulo

Il Piano di accumulo, o abbreviato PAC.

Il Piano di Accumulo del Capitale (PAC) è una strategia di investimento che consente di costruire un capitale nel tempo attraverso versamenti periodici.

È particolarmente adatto a chi desidera investire gradualmente, senza necessità di grandi somme iniziali per partire.

Ho creato per te una guida completa su questo metodo di investimento.

Mettendo alla luce cos’è un piano di accumulo, come funziona, punti di forza e di debolezza.

Un buon metodo per sfruttare il tuo risparmio periodico, la parte di entrate che non spendi. Ma non l’unico se hai la giusta esperienza.

Come tutte le scelte di finanza ha infatti aspetti positivi e altri negativi che spero siano chiari dopo questo articolo.


Cos’è un Piano di Accumulo del Capitale?

Un PAC prevede l’investimento regolare di una somma fissa, solitamente mensile, in uno o più strumenti finanziari come fondi comuni, ETF o polizze vita.

Un Rid periodico in automatico ogni mese prenderà risorse dal nostro conto corrente per acquistare lo strumento finanziario che abbiamo scelto.

Per tutta la durata prescelta, o fine a revoca, si continuerà ad acquistare.

Questo approccio permette di sfruttare la strategia del ‘Dollar Cost Averaging’, che va a mediare il prezzo medio di acquisto dello strumento finanziario nel tempo.

Acquistando più quote quando i prezzi sono bassi e meno quando sono alti, riducendo così l’impatto della volatilità del mercato in fasi di oscillazioni elevate e mercato che balzella tra alti e bassi.

Decidere in anticipo quanto investire ha ottimi benefici per quel che riguarda la programmazione delle proprie risorse, potendo sfruttare la propria capacità di risparmio periodica per investire.

Si stabilisce prima quale cifra accantonare ogni mese (o trimestre) e per quanto farlo durare.

Adatto a molti, dalle famiglie ai giovani che si approcciano agli investimenti con cifre inferiori perché hanno da poco iniziato la loro carriera lavorativa.

Ma usato anche da grandi investitori come Ben Graham, dal cui libro il mitico Warren Buffett dice di aver imparato come approcciarsi all’investimento.

E’ utilizzabile infatti anche da chi ha già un capitale accantonato per determinate parti del proprio portafoglio più volatili, in fasi incerto o se si ha timore di investire subito una parte importante del patrimonio.

Va precisato che, almeno per il momento, i PAC su ETF in Italia sono offerti da meno intermediari e l’acquisto avverrà per quote e non per importo costante.

Io potrò stabilire una quota costante, o una fascia di prezzo, ma l’esborso data la fluttuazione dello strumento non sarà mai uguale mese su mese, e dovrò magari intervenire nel corso del tempo per modificare l’importo perché il prezzo è salito più di quanto lasciavo per l’addebito sul conto.

Alcuni intermediari stranieri applicano anche sugli ETF la gestione per centesimi di quota come sui fondi comuni di investimento, per cui auspichiamo che con la maggior diffusione di questi ottimi strumenti presso i risparmiatori si possa trovare la stessa soluzione che agevolerebbe la gestione.


Pac perché farlo?

Quali sono le motivazioni per fare un Piano di Accumulo del Capitale?

Due motivi ci possono portare a iniziare il nostro PAC.

Il primo è che si ha progetto preciso di spesa futura, un obiettivo specifico collegato al nostro accantonamento.

Identifichiamo un nostro obiettivo specifico futuro e capiamo subito se le risorse che ci serviranno per realizzarlo possono essere sufficienti, pressappoco quando ci arriveremo e su che strumenti orientarci.

Questo ci aiuterà nel motivarci nel percorso di investimento, essere più precisi nelle risorse da dedicare e superare eventuali timori nel percorso.

Solitamente chi ha questa motivazione è più attento e dà maggior valore alla pianificazione finannziaria personale, e ragiona per “salvadanai” specifici.

L’altra motivazione è semplicemente creare il proprio patrimonio, perché si è giovani, o aumentarlo per avere più risorse domani.

Obiettivo semplicemente aver più risorse domani, è meno preciso ma può sempre rivelarsi efficace.


Come Funziona un PAC?

Come funziona un PAC? i passi da seguire.

1. Definizione dell’importo e della frequenza:

Si stabilisce a priori una somma da investire (es. 100€ al mese) e la frequenza dei versamenti.

Le cifre minime esistono e seppur accessibili quasi a tutti, sono nel caso di fondi e polizze stabiliti dal gestore o dalla compagnia assicurativa, nel caso di ETF dal prezzo di una quota dell’ETF scelto.

2. Scelta dello strumento finanziario:

Si seleziona il fondo o l’ETF su cui investire, in base al proprio profilo di rischio, alle tempistiche e agli obiettivi finanziari.

Anche il piano di accumulo di capitale è soggetto al rispetto del profilo del proprio Questionario Mifid. Solitamente calcolato su 12 mesi di rate, e poi andrebbe aggiornato nel tempo.

3. Automatizzazione dei versamenti:

I versamenti vengono effettuati automaticamente dal conto corrente nel caso di fondi e polizze, nel caso di ETF e intermediario non bancario

Con gli ETF si può stabilire anche la data di addebito, magari poco dopo il proprio stipendio così da adattare le proprie spese in automatico, mentre nei fondi è stabilito dal gestore.


4. Durata del piano: può variare da pochi anni fino a 25 anni.

La durata varia anche in base al tipo di strumento scelto.

Nelle polizze finanziarie è stabilita dalla compagnia, e indicata nel modulo di sottoscrizione iniziale e solitamente standard e con maggior vincoli contrattuali. E’ importante verificare anche le condizioni per sospendere e riscattare prima, dato la probabile presenza di penali.

Nel caso dei fondi comuni di investimento si può optare fra una serie specifica di scadenze, stabilite dal gestore del prodotto e dagli accordi col distributore. Possono in alcuni casi esservi penali, in base alla scelta della classe di fondo, ma in generale è sempre sospendibile o revocabile previa richiesta.

Con gli ETF non vi è scadenza, salvo lo strumento venga tolto dal mercato, e per chiudere, sospendere, variare la rata si deve intervenire sull’apposita funzione prevista dall’intermediario che si sta utilizzando.

La durata è stabilita da te all’inizio nel caso dei fondi di investimento.


Vantaggi del PAC

Quali sono i vantaggi che porta un piano di accumulo, vediamoli nel dettaglio.

– Accessibilità: è possibile iniziare con importi contenuti.

Se sei giovane e hai iniziato da poco a lavorare è normale non aver da parte tante risorse, quindi il piano di accumulo è l’unica via che ti permette di approcciarti e iniziare ad investire per poter avere domani le risorse necessarie per spese come l’acquisto della casa o la pensione.


– Riduzione del rischio: investendo in modo dilazionato si riduce il rischio legato al timing.

Può essere la soluzione ideale per chi non si è mai avvicinato all’investimento per timore delle oscillazioni di alcuni strumenti più volatili e iniziare.

Strumenti con maggiori oscillazioni, come i fondi e gli ETF azionari, sono infatti quelli più indicati per approcciarsi con questo metodo.

Ci permette di avvicinarsi all’investimento se non abbiamo avuto esperienze prima con un approccio graduale, passando da risparmiatori e investitori senza avere l’ansia di vedere oscillare un capitale importante.

Il PAC permette di trarre il massimo vantaggio quando ci sono subito delle discese da quando abbiamo iniziato. Ma si comporta bene anche in fasi oscillanti, con alti e bassi, mantenendosi nella media del prezzo di entrata.

Se abbiamo nuova liquidità che vogliamo dedicare all’investimento ma siamo incerti perché veniamo da un periodo molto favore può essere un’opzione.


– Disciplina finanziaria: l’automatizzazione favorisce l’abitudine al risparmio.

Se gli affianchiamo una pianificazione per obiettivi ci permette di gestire al meglio il nostro budget.

Dando la produttività corretta ai nostri risparmi con un obiettivo chiaro e ben definito.

Evitiamo di lasciare troppi soldi sul conto, remunerato a 0 e che facilmente magari spendiamo.

Troppo facile consumare tutto oggi, bastano pochi click su Amazon, che non mancherà di presentarci la sua pubblicità ovunque in rete.

Se siamo degli spendaccioni pagarci prima con uno scopo attraverso un PAC ci obbliga a essere disciplinati

Se vuoi approfondire questo articolo sull‘educazione finanziaria e i suoi vantaggi ti può essere utile.


– Flessibilità: possibile modificare o sospendere i versamenti.

Se la nostra situazione finanziaria varia nel tempo, e l’uscita periodica non è al momento più sostenibile, in modo rapido e relativamente semplice possiamo in caso di necessità sospenderlo, interromperlo o modificare la rata, anche se ciò ovviamente non è ottimale.

Attenzione però che sulle polizze non è sempre possibile, verificatelo prima di sottoscriverla se proprio volete sottoscriverla.


Svantaggi del PAC

Purtroppo come ogni scelta di investimento, ma in generale nella vita, ci sono anche degli aspetti negativi del piano di accumulo di capitale.

Vediamoli assieme:

– Costi: alcuni strumenti prevedono commissioni di gestione o ingresso.

Il PAC è ben conosciuto e diffuso in Italia grazie a banche, rete e assicurazioni che nei decenni ne hanno illustrato i pregi. Peccato solo siano stati fatti su strumenti onerosi che limitavano i guadagni. In alcuni casi anche molto onerosi.

Fortunatamente l’evoluzione e la competitività dei mercati hanno portato all’introduzione di ETF più efficiente e meno onerosi, e ora seppur ancora pochi, sono accessibili e forniti da diversi intermediari. E probabilmente saranno sempre in numero maggiore.


– Rendimento limitato nel breve termine.

Non ci si può aspettare un rendimento interessante nel breve termine dato che il capitale investito sarà piccolo, e quindi anche se l’inizio sarà con mercati generosi avendo investito poco non avremmo grossi aumenti nel nostro portafoglio.


– Disciplina necessaria: serve costanza nei versamenti.

La facoltà di interrompere, sospendere o ridurre non deve diventare una scusa per bloccarlo alla prima difficoltà nostra.

Oppure alla prima discesa di mercato, proprio in quel momento il piano di accumulo starà esprimendo il suo vantaggio.

Un accumulo è un patto con noi stessi, prima che col gestore o l’emittente del prodotto.

Se vogliamo risultati di lungo termine portarlo avanti è la piccola fatica che si deve sostenere, ne va dell’efficacia del risultato finale.

– Timing di uscita dal PAC.

Il Piano di Accumulo ci dà la possibilità di ignorare il momento di entrata ma non quello in cui monetizzare l’investimento.

Occorre quindi valutare le tempistiche dell’uscita dall’investimento una volta completato il Piano di accumulo.

Un riequilibrio periodico, magari consolidando su strumenti a minori oscillazioni, può essere di aiuto.

Specie quando la rata sarà piccola sull’importo investito dopo qualche anno dall’inizio.

I tempi di utilizzo di un PAC dovrebbero essere inoltre almeno di medio periodo, meglio ancora lungo per apportare reali benefici.

Non dovrebbero infatti essere inferiori ai 5/6 anni e meglio ancora per costruirsi un buon capitale arrivare agli 8/10 anni.

Se poi hai l’esperienza sui mercati e un capitale di investimento più consistente lo hai già creato , e le tue tempistiche e i tuoi obiettivi sono idonei, sopra i 10 anni, i risultati sono statisticamente migliori con un investimento unico rispetto ad un Pac.

Dai un’occhiata a questo grafico tratto da una ricerca di Mornigstar, sito di ricerca terza che valuta i vari strumenti finanziari.

PAC-vs-PIC

In un investimento di 10 anni in un caso su 10 il PAC è stato più vantaggioso di un investimento unico, un PIC.

9 volte su 10 un investimento unico avrebbe dato risultati migliori.

Questo perché l’interesse composto lavora su una cifra più elevata.

Naturalmente il contro è che ci sia la possibilità di una discesa importante su tutta la cifra prima della durata.

Discesa in cui puoi veder diminuire della metà la tua parte azionaria, e che può provarti emotivamente.

Emozioni che possono portare anche a disinvestire e perdere la successiva risalita, facendo fallire il tuo progetto finanziario.

Serve quindi maturità, sincerità con se stessi e la necessaria esperienza e consapevolezza per affrontarla.


Quando Conviene Attivare un PAC?

Il PAC è indicato per chi:

  • – Desidera costruire un capitale nel tempo.

Può essere attivato per un obiettivo specifico (ad esempio l’integrazione della propria pensione) o semplicemente per aumentare il proprio patrimonio.

  • – Non dispone di grandi somme iniziali.

Chi ha da poco entrate più o meno consistenti che gli consentano di iniziare a crearsi il proprio patrimonio.

  • – Vuole ridurre l’impatto della volatilità del mercato.

Si mitigano le oscillazioni, ma va sempre tenuto conto che poi nel tempo al crescere di quanto accumulato va comunque gestito, per non fronteggiare una violenta discesa a poco dal termine.

E va accettato che è altamente probabile ottenere risultati inferiori ad un investimento più consistente, come già approfondito.


Conclusioni

Come risparmiare soldi ogni mese è una domanda che in molti si pongono.

Il Piano di Accumulo del Capitale è una soluzione efficace per investire gradualmente e con disciplina.

Prima di attivare un PAC, è bene però valutare i propri obiettivi ed eventualmente consultare un consulente per scegliere lo strumento più adatto.

Se con un finanziamento per un’acquisto paghiamo gli interessi il piano di accumulo all’inverso li paga a noi, dandoci la possibilità di uno “sconto” sulla nostra uscita futura.

Se poi lo hai trovato utile, condividilo sui tuoi social in modo che sia utile anche ai tuoi contatti


Ti può anche interessare:

https://www.investireconsigliato.com/piani-di-accumulo-per-bambini/

Archiviato in:Investimenti Contrassegnato con: pac

Interazioni del lettore

Commenti

  1. Francesca dice

    25 Marzo 2020 alle 22:57

    Grazie per le info. Articolo ben scritto.
    Vorrei chiedere una info. Ma se ho sottoscritto un PAC per 60 mesi. Terminati questi 60 mesi, se non si danno indicazioni al proprio consulente, cosa accade a questi fondi? Vengono investiti comunque? Devono essere liquidati?
    Grazie in anticipo per la risposta.

    Rispondi
    • Alessandro Bertagna dice

      26 Marzo 2020 alle 07:19

      Grazie Francesca, lieto ti sia stato utile.
      Al termine dei 60 mesi se non si fa nulla si interrompe l’accumulo periodico e rimane il fondo investito con il numero di quote accumulato sullo strumento.
      Eventuali disinvestimenti o spostamenti su altri fondi vanno fatti con un’altra operazione a parte.

      Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Benvenuto/a !

Alessandro Bertagna Consulente Finanziario

Sono Alessandro Bertagna, Consulente Finanziario Autonomo (Indipendente)  regolarmente iscritto all’apposito albo, da 10 anni lavoro nell’ambito finanziario e sono il fondatore di questo blog che tratta di finanza personale.

 

I miei Contatti

  • Email
  • LinkedIn
  • Telefono

Articoli recenti

  • Meglio Investire in Immobili o Azioni? Guida Completa per Decisioni Finanziarie Consapevo 12 Giugno 2025
  • Guida Completa per Investire i Tuoi Risparmi come un Esperto Finanziario 22 Agosto 2024
  • L’Importanza dell’Educazione Finanziaria nelle Scuole per un Futuro di Successo 14 Agosto 2024
  • Spread che cos’è ? 1 Luglio 2022
  • Come investire 100.000 euro? Una guida completa 28 Giugno 2022

Footer

Privacy Policy
Cookie Policy

Disclaimer

Arbitro per le controversie finanziarie

Informativa precontrattuale

Informativa rischi sostenibilità

Copyright © 2025 ·InvestireConsigliato.com di Alessandro Bertagna · WordPress · Accedi