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Portafoglio investimenti, 4 punti da conoscere

26 Agosto 2017 by Alessandro Bertagna Lascia un commento

portafoglio investimenti

Portafoglio investimenti, ci sono alcuni punti che devono essere chiari per decidere dove investire.

È il momento di comprare il tale strumento? Dove investire? È il momento giusto per entrare?

Queste sono alcune fra le domande più ricercate sul web per quel che riguarda la finanza.

Per scegliere l’investimento “migliore” si parte da 4 elementi.

Dopo aver letto questo articolo ti saranno chiari.

Voglio che tu abbia gli strumenti idonei per poterti orientare nelle tue scelte.

Partiamo dal capire cos’è un portafoglio di investimenti.


Portafoglio-investimenti, cos’è?

Di cosa parliamo quando parliamo di portafoglio di investimenti.

Il portafoglio rappresenta l’insieme degli strumenti che compongono le tue scelte finanziarie.

Finalizzate all’obiettivo scelto per quello specifico portafoglio.

Strutturato per darti le migliori tutele, e all’interno di queste i migliori risultati.

Possono coesistere anche più obiettivi assieme.

Un esempio facile è una persona di una certa età con un buon patrimonio da parte.

Patrimonio che può servirgli per lui, per integrare la propria pensione e avere un cuscinetto se ci fossero uscite per una sua sopravenuta non autosufficienza.

In quel caso sarà tarato su una conservazione prudenziale del patrimonio con un minimo incremento.

Ma magare una parte può volerla destinare con l’obiettivo di un lascito per i figli.

Ecco che nasce un secondo portafoglio, da strutturare in base al profilo del figlio visto che sono soldi che passeranno a lui.

Vediamo da dove partire


Portafoglio di investimenti, da dove iniziare?

Da dove iniziare per costruire il proprio portafoglio di investimenti?

Come scegliere gli strumenti adatti?

Un portafoglio di investimenti ideale ha equilibrio.

Strumenti più prudenziali per le esigenze di breve assieme ad una parte più remunerativa di più lungo termine.

Come in una squadra di calcio servono sia i difensori e sia gli attaccanti.

Una squadra di tutti difensori oppure di tutti attaccanti magari vince qualche sporadica partita.

Ma l’equilibrio fa vincere i campionati.

Nel caso del proprio portafoglio arrivare agli obiettivi in tranquillità all’interno delle giuste tutele.

Senza giocare a fare l’indovino per capire cosa succederà domani sui mercati.

Quali sono i 4 elementi da valutare, vediamoli assieme.


Qual è l’orizzonte temporale dei miei investimenti?

Orizzonte temporale dei miei investimenti, in sostanza rispondere ad un quesito fondamentale:

Quando mi serviranno quei soldi?

E per cosa?

Sono le due domande cardine da cui partire.

Rispondere ci dà le tempistiche che abbiamo.

Che a loro volta dettano le oscillazioni tollerabili per poter aver dei risultati positivi in sicurezza.

Per cosa permette di capire quanto ci servirà.

Guidando la valutazione della fattibilità del progetto.

Oppure se magari è necessario risparmiare di più nel tempo o allungare le tempistiche.

Capendo quanto del nostro budget dobbiamo allocare a quello specifico scopo.

Si struttura un progetto partendo dalle fondamenta.

Come per una casa è fondamentale il progetto iniziale.

Deve essere il più chiaro possibile per le tutele corrette e scelte efficaci all’interno di esse.


Come decido la combinazione di azioni, obbligazioni, liquidità ed altro?

Abbiamo visto come sia importante le tempistiche nel definire il progetto di un portafoglio di investimenti.

Tempistiche dettano anche le oscillazioni massime tollerabili.

Queste indicano la composizione corretta fra strumenti azionari, obbligazionari e liquidità.

Da approfondire però anche con il tuo profilo.

Magari si deve andare su una soluzione più tranquilla se si hanno estreme difficoltà a tollerare le oscillazioni.

La propria profilatura permette di accertarlo.

Oltre che di monitorarla nel corso del tempo in base a come si evolve il portafoglio di investimenti.

Andando a avere la corretta diversificazione del portafoglio investimenti.

Senza essere esposto troppo a quel settore o paese.

Se non per una quantità piccola del portafoglio e in ottica di lunghissimo periodo.

Investire nel mondo e nella quantità da essa rappresentata dai mercati.

A dettare le scelte deve essere la loro rappresentatività sulle borse mondiali, non grosse scelte tattiche.

Perlomeno non per la parte più consistetene del portafoglio.

I dati storici ci dicono che spesso portano a peggiorare i risultati, non a migliorarli.

Vuoi guadagnare in sicurezza?

Sostituisci investimento “migliore” con corretto.

Altrimenti stai probabilmente prendendoti rischi specifici che possono non dare i risultati che ti aspetti.

Anzi statisticamente è più probabile il contrario.


Con quale frequenza devo riesaminare il mio portafoglio di investimenti?

Ogni tanto è necessario riallineare la propria situazione al portafoglio di investimenti tipo iniziale.

Se una componente è cresciuta molto si sposta quella parte in eccesso rispetto al progetto iniziale sull’altra.

Per riportare il posizionamento a quello percentuale iniziale e mantenere costanti le oscillazioni.

In gergo tecnico definito “ribilanciare”.

Come per una barca a vela.

Si traccia la rotta prima di partire.

Poi non si sa che tipo di onde e maree si incontreranno.

Si dovrà magari intervenire e aggiustare il tiro.

Esistono varie scuole di pensiero su quando ribilanciare

Chi dice di tenere un periodo fisso e una tempistica a scadenza determinata.

Chi di non farlo mai dopo aver definito la situazione iniziale.

Due estremi.

Io consiglio di farlo quando è il caso, va fatto quando a un senso intervenire.

Dipende dal singolo caso specifico e anche dalla consistenza del portafoglio.

Verificando si in ottica di un periodo fisso come si è spostato il portafoglio e se il caso di procedere ad una manutenzione.

Ma anche valutare di che cifra stiamo parlando di riposizionare.

Se lo spostamento sarebbe minimo è più agevole attendere una maggior crescita e che il cambio sia significativo.

Piuttosto che aggiustare una micro porzione che comporta magari più costi che benefici.


Quale è la mia esposizione valutaria?

Se mi leggi dall’Italia, o comunque in Europa sei un investitore in euro.

Il tuo stipendio o la tua pensione è in euro e spendi in euro.

La tua casa, se ne hai una di proprietà, è valutata in euro.

Ma negli investimenti investi nel mondo.

Quindi ci saranno anche altre valute.

Il mercato azionario mondiale è capitalizzato per circa il 60% sugli USA,

Quindi espresso in dollari.

Vi sono quindi gli sbalzi del cambio.

Certo è possibile hedgiare il proprio portafoglio.

Ma conviene?

Copertura valutaria, quando va fatta?

La copertura valutaria ha un costo.

Dato dalle differenze dei tassi applicati dalle diverse banche centrali.

Nel lungo periodo incide troppo sui risultati.

Abbassando notevolmente le tue aspettative di rendimento.

Come spesso in finanza quindi va trovato un equilibrio.

Si devono effettuare scelte che generino anche il giusto mix valutario.

Diversificazione anche a livello di valute.

Ricordando che sei un investitore in euro e quindi deve rimanere una parte importante.

Così come tenendo a mente che l’azionario globale è ampiamenti in dollari e quindi serve riequilibrio sul lato obbligazionario.

Varia anche molto dall’orizzonte temporale.

Una persona anziana dovrebbe avere un portafoglio meno esposto al cambio di un giovane per esempio.


Portafoglio investimento tipo, valutare le 5 fasce di oscillazione.

Ci si concentra spesso, spinti anche dalla narrativa finanziaria sui media, dal cercare l’investimento “migliore”, quello che renderà di più.

Certo è comprensibile ambire ai migliori risultati.

Ma vanno perseguiti all’interno delle giuste tutele, con validazione statistica.

Si deve sostituire “migliore” con corretto.

Sui risultati futuri buona parte la farà il mercato.

Ma su una cosa abbiamo il controllo.

Le oscillazioni degli strumenti, che siano tarate per i nostri obiettivi temporali.

Io quando valuto l’efficacia e l’efficienza di un portafoglio che mi presentano.

Mi baso su un modello a 5 fasce di oscillazione.

Dai 3 agli oltre 12 anni.

Ogni segmento ha una oscillazione massima tollerabile per avere statisticamente validazione di risultati positivo.

Una asset class di riferimento con quelle oscillazioni massime.

All’interno di ogni segmento poi valuto l’efficacia degli strumenti presenti nel portafoglio.

Ne parlerò più approfonditamente in un nuovo articolo di questo blog ma volevo darti un accenno qui.


Portafogli investimenti ideali, un modello basato sul ciclo di vita.

Spesso non si riesce a definire correttamente nel tempo i proprio obiettivi per i propri risparmi.

Comprensibile non si ha la dovuta esperienza in merito.

Non si è abituati a essere consigliati pianificando dal proprio intermediario.

Molto più spesso è “compra questo che è buono”.

Oppure realmente oggi non abbiamo nessun obiettivo per esso.

In tal caso beh l’alternativa è lavorare in ottica di modelli di portafoglio per ciclo di vita.

Un portafoglio coerente e con robusta solidità statistica alle spalle per affrontare tutte le potenziali condizioni del futuro.

Qualunque esse siano.

Un “portafoglio da amare”, che duri per sempre.

Composto ovviamente da strumenti che vadano a coprire le varie fasce e sia prontamente liquidabile se ti serve.

Aggiustato per le spese che già oggi sai o puoi presupponi di avere nel tempo.

Aggiornandolo quando emergono nuove uscite importanti per cui dovrai attingere dal tuo portafoglio.

Ne esistono molti usati anche dai principali investitori del mondo.

Fondi pensione e fondi di grosse università americane, che gestiscono migliaia di miliardi.

Attivi da decenni e strutturati per superare le varie condizioni di mercato che si sono presentati.

Vanno studiati perché ognuno ha le sue caratteristiche.

Se una persona è giovane e ha un profilo idoneo a meglio orientarsi sulla ricerca di crescita, sempre all’interno delle giuste tutele.

I tanti anni davanti danno questa possibilità in sicurezza, e in ottica delle tante risorse richieste quando si avvicina o finisce la propria attività lavorativa sarebbe necessario.

Ovviamente se il profilo è idoneo a una crescita del portafoglio con qualche balzello in più.

Se si è maggiormente conservativi o l’età è più avanzata in quel caso il portafoglio corretto è strutturato per dare si una crescita, magari lievemente più contenuto nei risultati, ma minimizzando le discese.

E se proprio si è molto preoccupati dagli sbalzi?

Vi è modo di allievargli senza rinunciare a dei risultati sui mercati?

Ne parlo nel prossimo punto.


Switch programmato, come vincere la paura delle dalle oscillazioni.

Se si teme di approcciarsi alla parte più remunerativa del proprio portafoglio per le oscillazioni maggiori che ha esiste una soluzione.

Si può arrivare a costruirla gradatamente attraverso lo switch programmato.

Switch programmato non è altro che pianificare a priori un’entrata passando da un fondo poco rischioso ad uno con più oscillazioni (ma con maggiori rendimenti potenziali).

Si effettua un versamento iniziale e si automatizza il passaggio per un importo costante in un altro fondo, rateizzando l’ingresso.

Il principio è quello applicabile per un piano di accumulo, ti rimando all’articolo che ti lascio in fondo se non l’hai letto.

Naturalmente conservando la libertà di intervenire diversamente se muta la situazione di mercato.

In una situazione con sbalzi come nei mercati attuali è tutelante verso chi ha un profilo più conservativo.

Oppure se hai poca esperienza sui mercati.

Un buon metodo per farti fare esperienza, e dandoti delle tutele senza rinunciare a dei risultati ottenibili.


Portafoglio investimenti del 2020

Spesso ci si interroga su quale sarà lo strumento che renderà di più.

La grande opportunità.

In finanza certo non mancano aree in cui ci sia potenzialità di crescita nel prossimo futuro.

Spesso variando nel tempo.

Ma quella parte deve essere residuale, sempre se presente, rispetto alla solidità che deve avere la maggior parte del portafoglio.

Affannarsi e concentrarsi su quello per tutte le proprie risorse statisticamente non dà miglioramenti ai risultati ottenuti, anzi.

Probabilmente diverrà fonte di tante delusioni e cadute.

Meglio avere solidità per il proprio portafoglio per la parte preponderante del portafoglio, almeno l’80%.

Strutturata in base a profilo, orizzonte temporale e obiettivi.

Per il rimanente si può perseguire di cercare extra risultati su determinati settori e paesi che diano aspettative di ampia crescita nel futuro.

Ma anche lì si deve avere la pazienza di attendere finché arrivino, e possono servire molti anni.

Poche idee di investimento su cui abbiamo convinzioni forti da farci attendere per i risultati.

Con orizzonti di lunghissimo termine e gestione del proprio budget nel tempo, sfruttando anche il risparmio periodico.

Sono elementi necessari perché si dia qualche spunto in più al portafoglio ma con accorgimenti che non lo rendano una scommessa.


Conclusioni

Spero che questo ti abbia chiarito dei punti su come strutturare un portafoglio di investimenti.

La casa dei sogni parte da un progetto affidabile.

Quando decidi di allocare le tue risorse parti dal valutare perché li stai accantonando anziché spenderli e quando ti serviranno.

Così è possibile investire con metodo che abbia validazione statistica.

Se si corre dietro al miglior risultato nel tempo più breve possibile si sta scommettendo.

E il più delle volte si sbaglia e si perdono soldi, anziché azzeccarci.

Solidità che detti i limiti al cui interno muoversi.

All’interno di questi ambire al miglior risultato.

Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento all’ articolo, o semplicemente come se ti è stato utile.

Così potrò risponderti direttamente.

Se poi lo hai trovato utile, condividilo sui tuoi social in modo che sia utile anche ai tuoi contatti.


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