Strumenti finanziari, l’offerta dei mercati finanziari oggi ha aggiunto un livello di dimensioni e complessità incredibili.
Che non accenna a rallentare, ma anzi sembra aumentare quasi senza limiti.
Vengono creati ogni giorno sempre nuovi strumenti finanziari su cui investire i propri soldi.
Spesso sempre più complessi e rendendo i risparmiatori oggi sempre più confusi.
In questo articolo ti darò una guida semplice e completa ai vari tipi di strumenti finanziari.
Cosa sono gli strumenti finanziari?
Quali sono i vari strumenti finanziari?
Che caratteristiche hanno?
Sono quesiti a cui qui troverai risposta.
Definizione di strumenti finanziari
Gli strumenti finanziari vengono definiti dall’art. 1 del d.lgs 24 febbraio 1998, n. 58 che ne dà un elenco, ma li troverai specificati nel proseguo di questo articolo.
Li possiamo dividere in due parti: gli strumenti finanziari negoziati con natura di investimento e gli strumenti finanziari derivati.
Gli strumenti finanziari rientrano nella più ampia categoria dei ‘prodotti finanziari’, ovvero mezzi di investimento (operazioni negoziabili oggetto dell’attività di banche e società di investimento).
I mezzi di pagamento – quali ad esempio i conti correnti, gli assegni bancari, la moneta, le carte di credito – non costituiscono strumenti finanziari secondo la definizione codicistica.
Sono però prodotti finanziari in quanto hanno natura finanziaria.
Strumenti finanziari cosa sono
Gli strumenti finanziari sono contratti monetari tra due parti, che può essere negoziato e saldato.
Contratto che ha come fine il trasferimento di denaro nello spazio, attraverso assegni e carte di credito, e nel tempo, attraverso depositi bancari, azioni, mutui, obbligazioni, ecc.
Questo contratto rappresenta, per una delle parti (il compratore), un asset (un attivo), e per l’altra (il venditore), una passività.
Chi opera nel mercato finanziario?
Chi utilizza gli strumenti finanziari e i derivati per compiere queste operazioni.
Investitori istituzionali quali grandi banche d’affari, i fondi sovrani, le assicurazioni, i fondi speculativi, i gestori di fondi comuni d’investimento, i gestori di etf.
Ma anche i singoli investitori privati.
Ogni persona fisica o giuridica può porre in essere questi contratti scambiando un titolo con il controvalore in denaro.
Quali sono le attività di investimento?
Le attività di investimento le possiamo suddividere in 4 macro categorie.
La liquidità, rappresentata dai depositi sul conto corrente ad esempio.
Le obbligazioni, singole o declinate in varie tipologie diverse di prodotti.
Le azioni, anche qui come per la azioni si può parlare di singolo titolo o di un prodotto più articolato.
Gli investimenti in attività reali, che hanno per oggetto beni, come le commodities (materie prime, come l’oro ad esempio), e i REIT (strumenti che investono in società immobiliari quotate).
Quali sono le caratteristiche degli strumenti finanziari?
Ogni strumento finanziario ha delle corrette tempistiche di investimento in base alle oscillazioni legate ad esso.
Oltre che uno specifico grado di tutele relativo.
Lo strumento più sicuro nel lungo termine può essere invece pericoloso se usato nel breve periodo.
Presi magari dall’euforia del momento di salita dei mercati, tipico bias che si incontra nel fai da te.
Così come se investiamo in liquidità nel medio-lungo termine perdiamo soldi per l’inflazione.
Altro errore non tenere in considerazione la corretta diversificazione di portafoglio.
Avere il giusto metodo di scelta e costruzione delle proprie decisioni.
Strumenti finanziari quali sono
Partiamo dalle 4 macro categorie elencate prima per darti un dettaglio di tutti i principali strumenti finanziari.
Spiegandoti caratteristiche e tutele.
I DEPOSITI di Liquidità.
Sono strumenti dove accantonare momentaneamente della liquidità e dove attingere per i pagamenti.
Non è una vera forma di investimento, a dispetto di quello che pensa una buona parte di italiani.
Si dividono in:
DEPOSITI BANCARI IN C/C.
Il classico conto corrente che utilizzi ogni giorno per pagamenti e accrediti.
Da dedicare alla somma per le spese periodiche e alla propria semplice scorta di sicurezza di liquidità.
La redditività attuale è 0, anzi se perdurano i tassi negativi potresti iniziare a dover pagare per tenere ferma lì una eccessiva liquidità, come già successo in Germania.
LIBRETTI BANCARI DI RISPARMIO LIBERI.
Sono dei libretti di risparmio con una capitalizzazione annua degli interessi.
Non sono uno strumento di investimento ma anche qui di parcheggio del risparmio.
Hanno rendimenti molto bassi e non sono un sistema di pagamento.
Solitamente era usato in passato come strumento di accumulazione, per i propri figli in particolare.
LIBRETTI BANCARI DI RISPARMIO VINCOLATI.
La liquidabilità è vincolata, devi rispettare la scadenza per avere un interesse.
Se si preleva prima della scadenza si perde la remunerazione solitamente.
Hanno bassa redditività, alti vincoli ma le garanzie previste per il conto corrente, nei limiti del Bail in.
Sono strumenti di parcheggio liquidità come tutti i depositi, per uscite già previste fino a un paio di anni.
DEPOSITI ALL’ESTERO.
Con la liberalizzazione dei movimenti di capitale è ora possibile aprire un conto corrente all’estero.
Puoi quindi aprire tranquillamente anche un conto all’estero se hai quell’esigenza per gestire la liquidità.
Vi sono però obblighi di segnalazione statistica, dovrai riportare nella tua dichiarazione che hai questa posizione.
Se si investe in paesi fuori dall’area Euro vi è anche il rischio di cambio, essendo la valuta diversa.
DEPOSITI IN C/C POSTALE
Semplicemente è il conto corrente quando il tuo interlocutore è la posta.
Hanno delle regole di tutela però differenti, non aderendo al fondo interbancario ma avendo garanzia da cassa depositi e prestiti.
LIBRETTI DI RISPARMIO POSTALE (ORDINARI O VINCOLATI)
Possono essere vincolati dai 3 ai 6 anni per un miglior rendimento.
Semplicemente un modo inefficiente di investimento a medio lungo termine.
I rendimenti non coprono l’inflazione.
Oggi praticamente nemmeno ci sono, come puoi verificare sul sito delle Poste.
PRONTI CONTRO TERMINE
Prevede l’acquisto a pronti (oggi) con contestuale rivendita a termine (in futuro) di un certo quantitativo di titolo.
Solitamente avviene ad un tasso fisso e ad un prezzo concordato.
È un impiego di breve termine della liquidità.
Si ottiene dei benefici in caso di ascesa dei tassi d’interesse.
BUONI POSTALI E CERTIFICATI DI DEPOSITO
Depositi di liquidità a lungo termine con un minimo rendimento.
BUONI POSTALI.
Hanno durata fino a 30 anni.
Offrono rendimenti molto bassi, inferiori anche ai titoli di stato classificati col medesimo rischio.
Con quelle risorse finanzio Cassa Depositi e Prestiti per la sua attività.
CERTIFICATI DI DEPOSITO.
Certificati emessi da aziende di credito con scadenza da 3 mesi a 5 anni.
Possono avere tasso fisso o variabile.
Hanno rendimenti in linea col mercato ma sono poco liquidabili.
Se dovessi attingere prima del tempo a quelle risorse, potrebbero non essere disponibili.
Oltre ad avere mancanza di diversificazione.
Le obbligazioni.
Le obbligazioni sono titoli di debito.
Presto dei soldi in cambio della promessa che mi venga restituita a scadenza il capitale.
E naturalmente mi vengano pagati interessi nel mentre attraverso le cedole periodiche per questo prestito.
Oggi nel 2020 viviamo (in realtà da qualche anno ormai) in un’epoca particolare per questa tipologia di strumenti.
Gli emittenti più affidabili oggi non pagano interessi, anzi sono in buona parte negativi tranne andando su scadenze molto lunghe.
Effetto dei tagli sui tassi delle banche centrali dell’ultimo decennio.
Anche se la discesa dei tassi è iniziata molto prima.
Le obbligazioni si suddividono in due categorie:
TITOLI DI STATO
Strumento tra i più noti nel nostro paese, almeno per quelli nazionali.
Meritano anche un dettagliato approfondimento sulle varie tipologie che trovi nel link in fondo a questo punto.
Coprono tutto l’orizzonte temporale da 3 mesi (BOT) fino ai 30 anni.
Altri paesi hanno anche durate più lunghe, l’Argentina ha emesso il suo titolo a 100 anni.
Sei soggetto al rischio emittente, l’Argentina ha già vissuto 3 default.
Certo magari meno probabile in uno stato che ha possibilità di reperire risorse con le tasse, ma comunque possibile.
Anzi già accaduto più volte anche negli ultimi anni, ad Argentina e Venezuela per esempio.
Persino l’oggi solida Germania, con il rating più affidabile fra gli stati è fallita due volte in passato, dopo le due guerre mondiali.
Le cose possono mutare, bene tener sempre presente il principio di diversificazione.
Specie su scadenze pluridecennali.
Va anche tenuto conto del rischio dei tassi e di come esso si riflette sul valore del titolo.
PER APPROFONDIRE I TITOLI DI STATO
Essendo un grande amore per i risparmi degli italiani li approfondisco più nel dettaglio in questo articolo.
https://www.investireconsigliato.com/titoli-di-stato-italiani/
OBBLIGAZIONI SOCIETARIE
Si tratta di titoli di debito emessi da società.
Il rating, la valutazione di affidabilità dell’emittente può essere molto diversa, in base a come sono i propri valori di bilancio.
Si dividono in due grosse categorie.
Quelle più affidabili, chiamate Investiment grade, con alta probabilità di restituzione del capitale.
Mentre quelle con minor affidabilità sono gli High Yield, obbligazioni ad alto rendimento.
Alto rendimento perché pagano un maggior tasso di interesse.
A fronte di una minor probabilità di restituzione a scadenza del capitale se mutano gli scenari economici.
Possono (e in buona parte lo sono) essere quotate su mercati finanziari vi è quindi una continua valorizzazione del prezzo dell’obbligazione.
In alcuni casi sono illiquide, con tutti gli aspetti negativi che comporta se devo liquidare lo strumento per esigenze di liquidità.
Coprono l’investimento di breve e medio periodo.
Particolarmente diffuse per la commercializzazione fatta agli sportelli bancari.
Spesso per le proprie, che hanno caratteristiche e rischi ben specifici che devi aver presente se hai intenzione di sottoscriverle.
Lo approfondisco nell’articolo che ti lascio qui sotto.
PER APPROFONDIRE LE OBBLIGAZIONI.
Li trovi perciò approfondite in questo articolo in modo chiaro, con particolare attenzione a quelle bancarie.
https://www.investireconsigliato.com/obbligazioni-subordinate/
Le azioni.
Si tratta di titoli che rappresentano una quota di capitale di una società.
Partecipo alla crescita dell’azienda nel corso del tempo.
Diventi socio di un’azienda partecipando alla sua crescita nel tempo.
Possono essere quotate quindi avere un prezzo continuo del loro valore.
Oppure illiquide come per le obbligazioni con maggior difficoltà di vendere lo strumento al bisogno.
Coprono l’investimento di lungo periodo.
Storicamente sono gli strumenti che hanno dato i maggiori risultati nel lungo periodo.
Tenendo conto che sul singolo titolo, a differenza di un investimento su un fondo o un etf ho il rischio specifico.
Un singolo titolo può anche scendere improvvisamente e richiedere decenni per recuperare, o anche non recuperare mai.
Un fondo azionario attivo o passivo che sia, se efficiente, può scendere per condizioni di mercato ma prima o poi recupererà.
PER APPROFONDIRE LE AZIONI.
In questo articolo ne parlo con una spiegazione approfondita.
https://www.investireconsigliato.com/cosa-sono-le-azioni/
Le attività reali.
L’innovazione degli degli strumenti finanziari permette oggi anche di investire in attività reali.
Si compra uno strumento che permette di avere una posizione in un determinato mercato rappresentato da beni.
Alcune materie prime o beni immobili attraverso società.
Gli strumenti per poter accedere a questo tipo di investimenti sono fondi comuni e Etf (o ETC)
COMMODITIES
Con il termine commodities si intendono le materie prime.
Beni quali oro (che vedremo sotto un po’ più nel dettaglio.
Ma anche grano, petrolio e altri materiali.
Hanno una natura particolare per cui è sempre necessario valutare bene se e in quale quantità sono interessanti per il risparmiatore.
ORO
Può essere replicato direttamente attraverso contratti derivati.
Oppure con una approssimazione attraverso l’acquisto di società di estrazione mineraria.
INVESTIMENTI IMMOBILIARI
Una delle problematiche di un investimento immobiliare è la liquidabilità.
Se ho appartamento impiego del tempo a venderlo, mesi sicuramente, a volte anni.
Con un investimento in un fondo o Etf che acquista società immobiliare quotate (Reit in inglese) evito questo problema.
Posso vendere e avere i soldi immediatamente sul conto essendo quotate.
Attenzione a non confonderli con i fondi immobiliari chiusi, che approfondisco dopo.
Cosa sono strumenti finanziari derivati
In aggiunta alle precedenti 4 categorie di strumenti finanziari troviamo anche gli Strumenti finanziari derivati.
Ne avrai magari sentito parlare negli ultimi anni.
In modo non certo positivo probabilmente dalla crisi del 2008 che hanno alimentato.
Ma sono semplicemente strumenti, dipende dall’uso che ne fai.
Come una pistola può essere in mano a un criminale per far del male, oppure ad un poliziotto per fermarlo.
Allo stesso modo i derivati possono essere usati per speculare aumentando i rischi spesso in modo eccessivo.
Con risultati purtroppo troppe volte nefasti se la decisione presa si rivela sbagliata.
Oppure per coprirsi dai rischi come un’assicurazione in caso di incidente.
Neutralizzandoli per un certo periodo ad un piccolo costo.
Ma sono in ogni caso strumenti per pochi esperti.
Si chiamano derivati perché il loro valore deriva dall’andamento di un sottostante specifico.
Sono suddivisi nei seguenti.
WARRANTS SU AZIONI QUOTATE.
Danno il diritto di acquistare o vendere ad una scadenza una determinata quantità di titoli azionari ad un prezzo prefissato.
Si fissa un livello a cui comprare, auspicando una rivalutazione.
In alternativa permette di fissare già il prezzo di vendita di titoli già in nostro possesso.
Il valore del warrant è legato all’andamento del relativo titolo di riferimento.
WARRANTS SU INDICI, TASSI E TITOLI DI STATO.
Danno il diritto di acquistare o vendere una determinata quantità di titoli ad un determinato prezzo e ad una scadenza prefissata.
Permettono di puntare su apprezzamento o deprezzamento di una singola attività finanziaria.
Limitando il rischio di perdita all’importo dedicato all’acquisto dello strumento.
FUTURES SU TITOLI DI STATO
Sono contratti standardizzati con i quali ci si impegna ad acquistare o vedere una determinata quantità di titoli a una scadenza fissata.
Il loro valore cambia nel tempo per gli scambi continui.
Espone ad alti rischi e alte oscillazioni.
FUTURES SU INDICI DI BORSA
Si tratta di contratti su un indice in cui ci si impegna ad acquistare o vendere un determinato paniere di azioni rappresentate da un indice.
Essendo il sottostante azioni ha maggior sbalzi rispetto al precedente.
OPZIONI SU SINGOLI TITOLI O SU INDICI DI BORSA
Sono contratti che danno diritto, ma non l’obbligo, ad acquistare o vendere una certa quantità di titoli.
Sono influenzati dal valore del sottostante rispetto al prezzo stabilito.
In aggiunta anche il tempo dalla possibilità di esercizio dell’opzione influenza il loro valore.
Gli strumenti finanziari per la gestione di un risparmiatore.
Costruire un proprio portafoglio con singole azioni e obbligazioni è complesso, richiede risorse molto ampie.
Inoltre si stanno comunque prendendo più rischi del necessario.
Si sacrifica sicurezze per cercare maggiori risultati, statisticamente quantomeno improbabili nel lungo termine.
Viene meno il principio di diversificazione.
Oppure comunque attenuato se le risorse sono ingenti e si riesce a comporre un portafoglio investimento con più obbligazioni ed azioni senza frammentare troppo.
Quello che sono delle soluzioni adatte ad una gestione di portafogli con sicurezza e affidabilità prevede di utilizzare strumenti finanziari che già permettano una maggior diversificazione.
Oltre a permettere di investire anche nelle attività reali (Oro, commodities, Reit) come abbiamo visto.
Questi strumenti finanziari sono i fondi comuni di investimento, gli Etf, le gestioni patrimoniali e le polizze vita.
Strumenti finanziari più tutelanti come struttura per la gestione delle risorse di un risparmiatore privato.
Ovviamente sempre da valutare l’efficienza dello specifico strumento scelto.
Vediamoli più nel dettaglio.
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO
Ti darò qui una prima infarinatura, ma essendo ampia le possibilità di questi strumenti li spiegherò specificamente nel dettaglio in uno specifico articolo che ti lascio poi.
Si tratta di strumenti utilizzabili per costruire il proprio portafoglio dal breve al lungo periodo.
Hanno ampia diversificazione avendo già al proprio interno molti titoli e non 1 solamente.
Inoltre si possono combinare tra loro per creare attraverso una strategia completa diverse scelte che aumenti ancora la diversificazione delle proprie risorse.
Una prima suddivisione da conoscere comprende:
FONDI APERTI.
Accessibili a qualsiasi investitore in ogni momento con importi minimi variabili in base al gestore.
FONDI IMMOBILIARI CHIUSI.
Investono in immobili acquistando direttamente l’edificio per un lungo periodo.
A differenza dei fondi immobiliari aperti e dei REIT (ETF immobiliari) vi sono vincoli alla sottoscrizione che deve avvenire entro un anno dalla costituzione.
Oltre che limitazioni della possibilità di liquidare lo strumento.
Il rimborso è alla scadenza dello stesso con la liquidazione totale.
SICAV.
Investono in immobili per lungo periodo.
Vi sono vincoli alla sottoscrizione che deve avvenire entro un anno dalla costituzione.
Il rimborso è alla scadenza dello stesso con la liquidazione
FONDI DI FONDI.
Sono fondi che investono il proprio denaro raccolto dal collocamento in altri fondi.
Vi sono tutta una serie di categorie poi in base agli strumenti che un fondo andrà a detenere.
Ti devono essere chiari perché influiscono sulle oscillazioni che può avere il tuo portafoglio
PER APPROFONDIRE I FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO
Trovi una spiegazione approfondita dei fondi a questo articolo.
ETF
Sono una particolare categoria di fondi che si limitano a replicare un indice di riferimento, senza fare una selezione dei titoli al suo interno.
Particolarmente in crescita negli ultimi anni.
Si differenziano oltre per la tipologia di gestione anche per il fatto di essere quotati essi stessi.
Si ha quindi un prezzo di riferimento dello strumento ogni secondo di mercati aperti, mentre nei fondi è giornaliero.
Possono essere costruita con un campione dei titoli rappresentativo dell’indice o attraverso strumenti finanziari complessi che permettano lo stesso effetto.
HEDGE FUNDS.
Sono fondi d’investimento che si caratterizzano per avere:
- alti limiti di entrata, richiedono infatti importi molto consistenti da investire;
- pochi partecipanti, sono esclusiva di determinate persone;
- minor liquidità, esistono infatti termini per il disinvestimento;
Sfruttano strategie particolari di investimento che cercano rendimento in ogni momento del mercato.
Anche quando scende vendendo allo scoperto ad esempio.
Cercano il rendimento in ogni condizione, non sempre ci riescono deve essere chiaro.
GESTIONI PATRIMONIALI
Sono un servizio offerto da operatori specializzati quali banche, SIM e SGR.
Banche, SGR e SIM sono intermediari finanziari che si occupano di strumenti finanziari.
Se vuoi approfondire l’argomento ti rimando a questo articolo sul sito della Consob.
Il risparmiatore affida il patrimonio all’intermediario e gli conferisci il mandato a gestirlo.
Sono quindi investimenti di medio o lungo periodo.
La suddivisione e all’allocazione ottimale è effettuata in base al profilo del risparmiatore fra le linee standard disponibili.
Hanno solitamente capitali di accesso minimi stabiliti.
La tassazione è sui rendimenti è effettuata ogni anno.
Rinunciando così a sfruttare al meglio l’interesse composto con il rinvio al disinvestimento finale.
Si dividono in:
GESTIONI PATRIMONIALI MOBILIARI (GPM).
Investono direttamente in azioni e obbligazioni con una composizione più ampia ovviamente sfruttando i tanti sottoscrittori e i maggiori capitali.
GESTIONI PATRIMONIALI IN FONDI (GPF).
Investono in fondi azionari o obbligazionari creando un portafoglio adatto alla linea selezionata.
Investono in fondi azionari o obbligazionari.
POLIZZE VITA
Hanno la forma di polizza assicurativa ma investono in strumenti finanziari.
Sono strumenti finanziari di medio o lungo periodo.
Con particolari vantaggi tra gli altri per le successioni.
Si dividono in:
POLIZZE RAMO I
Le polizze di ramo I, molto conosciute dai risparmiatori italiani, le cui risorse finiscono nelle “Gestioni Separate”.
Sono un contenitore assicurativo che investe in strumenti finanziari, prevalentemente in strumenti obbligazionari (fino a circa il 90%).
Hanno collegato anche una particolare polizza assicurativa caso morte per poter struttura.
Erano note perché negli anni passati davano “garanzie” di rendimento poste dalle assicurazioni, quando i rendimenti cedolari erano più elevati.
Ora con la discesa dei tassi e tante obbligazioni con rendimenti negativi sono venute meno per le nuove polizze.
Si è scesi dapprima con la “garanzia” del capitale e ora anch’essa sta sparendo nei prossimi anni, causa difficoltà per il flusso cedolare.
POLIZZE UNIT LINKED.
Le polizze Unit Linked, o ramo III, sono un contenitore assicurativo, come le polizze di Ramo I.
Ma anziché attraverso una gestione separata investono in fondi obbligazionari e azionari in base alle scelte effettuate dal risparmiatore.
Sono uno strumento prevalentemente finanziario, con vantaggi e svantaggi come tutte le scelte effettuate.
Le tratterò più nel dettaglio in uno specifico articolo.
POLIZZE MULTI RAMO.
Le polizze multi ramo altro non sono che una combinazione una polizza di Ramo I e una di Ramo III, con le caratteristiche già elencate.
POLIZZE INDEX LINKED.
Anche se oggi sono in disuso le polizze index linked rientrano anche nella categoria degli investimenti finanziari.
Il valore di questi prodotti è infatti correlato all’andamento di un indice di mercato (normalmente di carattere azionario ma non solo).
In genere erano offerte con una prestazione variabile (investimento in panieri di azioni), e garanzie minime di rendimento o la conservazione del capitale iniziale.
La prestazione variabile e la garanzia minima erano normalmente previste come prestazioni a scadenza.
Mentre per quanto riguarda invece le prestazioni “anticipate” (per morte o riscatto) vi possono essere varie configurazioni delle due componenti.
La copertura degli impegni da parte delle compagnie è garantita attraverso l’acquisto di titoli così detti “strutturati” aventi prestazioni speculari a quelle offerte all’assicurato.
Il meccanismo consiste nel reinvestimento del premio versato dall’investitore, da parte dell’impresa di assicurazione in titoli obbligazionari la cui prestazione è, a sua volta, collegata all’andamento di indici azionari.
Se alla scadenza del contratto l’andamento dell’indice o degli indici di riferimento è stato positivo si avrà il pagamento del capitale versato maggiorato dell’incremento dell’indice.
Nel caso che l’indice (o il paniere di indici) di riferimento non abbia dato risultati positivi viene comunque restituito il capitale versato più il rendimento minimo garantito (polizze better off).
Conclusioni
Spero che giunto fin qui ti siano più chiari quali sono gli strumenti finanziari disponibili e le loro caratteristiche.
Puoi anche approfondirli negli articoli specifici in cui vado più nel dettaglio.
La conoscenza degli strumenti è sicuramente un pilastro su cui porre le proprie decisioni finanziarie.
Da sola però non basta.
Serve affiancare un metodo per definire le proprie scelte e fare lavorare i vari strumenti assieme.
In modo ci diano più benefici e le dovute massime tutele.
Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento all’ articolo, o semplicemente come se ti è stato utile.
Così potrò risponderti direttamente.
Se poi lo hai trovato utile, condividilo sui tuoi social in modo che sia utile anche ai tuoi contatti
Ubaldo dice
Molto interessante,avevo il desiderio di capirci qualosa…biogna tanto studiare…mi piacerebbe tanto costruire un mio asset visto che ormai ciscuna banca vende i suoi prodotti.
Alessandro Bertagna dice
Grazie del commento Aldo, lieto ti possa aver chiarito qualche dubbio l’articolo.
Si purtroppo tante realtà hanno conflitto di interessi su cosa proporre ai propri clienti, non tutte per fortuna, vi sono anche professionisti che lavorano nel pieno interesse del cliente con la libertà di scegliere al meglio. Per far da sé c’è tanto da studiare purtroppo, è sempre da valutare se conviene investire tanto tempo nel farlo o meglio spenderlo nel valutare meglio a chi affidarsi anche in termini di costo opportunità.